Oggi, vistando il blog, ho potuto notare qualcosa di insolito. La visualizzazione del sito non era più la solita. Formattazione persa, allineamenti inesistenti, ecc... Mi son preoccupato e sono subito andato a controllare che DropBox, il servizio di hosting cui mi appoggio per le varie icone, screenshot, script, ecc... utilizzati nel sito, non avesse subito qualche blocco programmato per manutenzione ordinaria o straordinaria.
Una volta appurato che il servizio era funzionante (e lo è tutt'ora), mi sono posto il quesito di come mai, caricando il sito con il browser Safari, questi venisse visualizzato correttamente, mentre con Firefox continuavo ad avere problemi.
Ebbene, la risposta l'ho avuta quasi subito, provando ad accedere direttamente ai file di script ed ai fogli di stile, direttamente dal browser. Risultato, sia Google che Firefox identificavano il dominio come appartenente ad un sito pericoloso. Il motivo, dicono, è da imputarsi ad analisi effettuate su siti che si appoggiavano allo stesso servizio, e che, tramite esso hanno infettato alcuni computer, scaricando da DropBox del codice malevolo.
La soluzione è stata quella di andare a controllare i link pubblici generati dal servizio di hosting, così ho scoperto che effettivamente l'indirizzo pubblico fornito non era più dl.getdropbox.com/u, ma bensì files.getdropbox.com/u. Questa piccola modifica ha permesso di ovviare al problema.
Nel momento in cui scrivo, comunque, sembrerebbe che il problema sia stato risolto, in quanto gli accessi agli indirizzi dl.getdropbox.com sono di nuovo funzionanti e non generano più avvertimenti nè da Google, nè da Firefox.
Questo episodio, come tanti altri simili che purtroppo accadono, lascia comunque da pensare quanto siano affidabili certi tipi di controlli che, per la troppa tutela dell'utenza finale, a volte attuano filtri che, per colpa di alcune persone prive di scrupolo ed etica le quali sfruttano ottimi di servizi di hosting quali appunto DropBox, limitano e creano non pochi disagi ad una più vasta utenza alla quale non interessa assolutamente spargere codici malevoli o quant'altro, in giro per la rete.
In definitiva, per colpa dei soliti furbetti chi ci rimette è sempre la maggioranza delle persone. Perciò mi sento di dire, in questi casi, far sempre opera di feedback ai responsabili del servizio, i quali sicuramente si muoveranno nel più breve tempo possibile per cercare di risolvere il problema.
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venerdì 12 giugno 2009
Google dice: Dropbox servizio malevolo ... anzi no!
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