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domenica 11 luglio 2010

Social Network - Qual è la loro potenza?

Qual è il potere dei social network oggi? Immenso direi.

Oggi giorno, con l'aiuto dei social network, divenire molto popolare o perdere completamente di credibilità (e perdere anche clienti), è una cosa semplicissima.

E' sufficiente pubblicare un'applicazione sul proprio sito/blog, un video su YouTube, un tutorial su Vimeo, o un brano su Jamendo, che riscuota consenso da parte degli utenti, ed ecco che il tam-tam dei social network è già cominciato.

L'utente A condivide su Twitter (ad esempio) il link all'applicazione/video/tutorial/brano/ecc..., che viene visto dall'utente B che ne rimane positivamente colpito, e che quindi lo ricondivide su Twitter e magari anche su Facebook, e perchè no anche su Meemi, dove viene visto da altri X utenti che ne rimangono positivamente colpiti e lo ricondividono sui propri blog dove, tramite i feed RSS, che vengono letti dagli aggregatori di notizie quali Diggita, Blogger Italiani 2.0, o ancora Il Bloggatore, vengono reintrodotti nel circuito dei social network quali: Twitter, Facebook, Meemi, FriendFeed, Google Buzz, Google Reader, StumbleUpon, ecc... ed ecco decretato il successo di ciò che l'utente A aveva inzialmente condiviso come semplice link su Twitter (ma come Twitter, anche qualsiasi altro social network).

E' vero, purtroppo, anche il contrario, e cioè che attraverso il passaparola dei social network è possibile perdere di credibilità e/o perdere clientela - in parole spicciole demolire il proprio business. Possiamo chiarirci meglio le idee analizzando alcune recenti vicende che hanno animato l'ambiente dei social network e non solo.


Meemi e Wikipedia

In questa vicenda, tutto è iniziato quando il blogger Merlinox ha aggiunto la voce relativa al social network italiano Meemi, in quanto essa era (ed è tutt'ora) inesistente su Wikipedia, e per tutta risposta gli amministratori ne hanno rimosso la voce, bloccando anche alcuni utenti (tra cui lo stesso Enrico aka capobecchino, creatore di Meemi) intervenuti nella discussione accesasi per capire il motivo di quell'azione.

Risultato, la notizia ha fatto capolino su molti siti e blog, e da lì il passo ai social network è stato brevissimo. In questo caso, la voce su Wikipedia non è stata riabilitata perchè, a detta loro, priva di enciclopeidicità, anche se gli utenti sono stati riattivati. Certo è che gli amministratori di Wikipedia hanno fatto una magra figura di fronte alla comunità di utenti dei social network e della blogosfera.


Sito di Libertà di pensiero

In questo caso, il creatore di questo sito aveva avuto l'idea di mettere in piedi un aggregatore di notizie, facendo però lo sbaglio di non pubblicizzare il proprio sito per invogliare gli utenti a sfruttare il proprio servizio, ma bensì andando a prendere i feed RSS dei vari siti, ripubblicando sul proprio sito le notizie da lui reputate più interessanti, senza interessarsi di licenze commerciali o Creative Commons utilizzate dagli autori degli stessi articoli.

Risultato di questa vicenda è stato un altro grosso tam-tam di notizie, generatosi tra gli utenti di blog e social network e l'autore del sito. Alla fine della storia, il risultato è la sospensione dell'account del sito in questione.


Siti web a pochi spiccioli

Vicenda di pochi giorni fa, i blogger Merlinox e Morgana, trovano in alcuni forum, offerte di lavoro da parte di una persona che con pochi spiccioli realizzerebbe siti web fantascientifici dalle millemila pagine, innescando un'interessante discussione tra Merlinox e altri utenti della blogosfera e non.

Risultato di ciò è stata la magra figuraccia del personaggio in questione, e la creazione di un'interessante articolo da parte di Merlinox, con l'intento di far meglio capire ai molti utenti della rete, che realizzare un sito web non è un'operazione da pochi click che si risolve in 5 minuti.


Vicenda TopHost e il blog di iKoala

Recentissima vicenda, quella del hosting provider TopHost, che ha fatto molto parlare in questi ultimi giorni, ed è stata commentata da moltissimi utenti della blogosfera, sui vari siti di settore e nei social network. Questo stesso blog ne ha trattato la vicenda in un recente articolo.

Riassumendo il fatto, il blogger Lorenzo aka Koalalorenzo, tentando di aggiornare la propria piattaforma Wordpress alla versione 3.0 ottiene, nel mezzo dell'aggiornamento, un errore da parte del server di TopHost sul quale era ospitato, segue la procedura per aprire un ticket e chiedere intervento per risolvere il problema. Da qui in poi sarà un susseguirsi di sfottò, insulti ed incompetenze da parte del personale TopHost nei confronti di Lorenzo e degli altri utenti che hanno commentato successivamente alla vicenda descritta da Lorenzo sul suo blog.

Risultato, ancora adesso se ne parla sui blog, sui siti di settore, nei social network, e tutto questo mette in cattiva, anzi cattivissima luce l'immagine dell'azienda, che sicuramente perderà clientela.


In conclusione

Questi pochi fatti descritti in precedenza, ci hanno permesso di capire meglio quale sia la potenza dei social network oggi.

L'utente, oggi, è presente in modo più o meno massiccio all'interno delle piattaforme di social networking e microblogging. Qualsiasi informazione, buona o cattiva che sia, passa da un utente all'altro in un modo ed una velocità impensabili fino a qualche anno fa. E molte aziende si affidano a queste stesse piattaforme per promuovere il loro business, consapevoli del fatto che attraverso i vari Twitter, Facebook, Meemi, FriendFeed, ecc... possono virtualmente toccare qualsiasi potenziale utente del globo.

Ma questa cyber-onnipresenza ha un suo lato negativo. Proprio come nella vita reale, anche nella vita virtuale di internet per ottenere fiducia da parte di un utente (futuro cliente), bisogna che si facciano molti sforzi per fornire agli utenti cordialità, disponibilità, competenza e professionalità. Questo perchè? Perchè l'utente che parlerà facilmente bene di un ottimo prodotto corredato da un servizio clienti all'altezza, cordiale e professionale (facendo, quindi, passaparola e pubblicità gratuita all'azienda), parlerà altrettanto male (e farà anche meno fatica a farlo in questo caso) di quei prodotti scadenti (soprattutto se non gratuiti) corredati da un servizio clienti pessimo ed inefficiente, maleducato e scarsamente professionale (demolendo con la stessa velocità l'immagine dell'azienda, facendo perdere clienti e soldi alla stessa).

Quindi, per concludere, i social network sono uno strumento potentissimo, se usati correttamente, e permettono interessanti vantaggi per le aziende che li sanno sfruttare. Oggi giorno con i social network è possibile decretare il successo o la fine di un prodotto. E le aziende devono stare molto attente a questo importante aspetto del cosiddetto Web 2.0 dove tutto viene condiviso da tutti in ogni parte del mondo.


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sabato 10 luglio 2010

TopHost: guerra di numeri e professionalità

E' di qualche giorno ormai l'odissea che l'amico Lorenzo sta passando con l'Hosting Provider TopHost. Per tutti i dettagli vi rimando direttamente al suo post ed il relativo botta e risposta tra gli utenti e quelli di TopHost.

Quello che mi preme sottolineare qui non è tanto il fatto in se, già di per se molto negativo (ma chi non ha avuto, almeno una volta, problemi con il proprio hosting provider?), quanto l'atteggiamento che, a mio avviso, un'azienda il cui obiettivo è quello di raggiungere molti potenziali clienti, non si dovrebbe mai permettere di avere nei confronti dei propri clienti, appunto.

Sono stati riscontrati dei problemi? Bene, si apre un ticket ed insieme si risolve il problema, complicato o banale che sia. Questo è quello che ci si aspetterebbe da un servizio clienti fatto, appunto, per servire i propri clienti.

Quello che invece si è venuto a verificare è stato, una completa mancanza di professionalità e cordialità nei confronti del cliente perchè a detta loro:


Risposta di TopHost ad un utente


e quindi, usando un approccio smart, è molto meglio evitare la classica pappardella che un'azienda seria dovrebbe sempre e comunque usare nei confronti dei propri clienti, per dare spazio ad argomentazioni più giovanili ed in linea con i tempi moderni:

Pessimo approccio con il cliente

Uso sbagliato del social network

raggiungendo l'apice con confronti statistici da massaia:

Statistiche buono-pessimo su Google

e mi piacerebbe sottolineare il fatto che se i signori di TopHost tolgono la parola SERVIZIO dalla ricerca, il valore aumenta oscillando tra i 9900 e i 10100 risultati, e non mi sembra una campagna pubblicitaria particolarmente azzeccata, quella di mostrare al mondo intero che circa il 20% (!) tra i propri clienti e/o chi li conosce è insoddisfatto dai loro servizi.

Tutto questo per mettere in evidenza che, la sola pubblicità e/o i grandi numeri, non sono sempre immagine di professionalità e serietà, inoltre tutto ciò mostra un modo veramente sbagliato di utilizzo dei social network (Twitter, in questo caso, dovrebbe essere mezzo di comunicazione globale, per le informazioni e non per insultare i propri clienti), fermo restando l'indiscusso diritto di replica da parte di TopHost che giustamente può e deve controbattere.


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venerdì 9 luglio 2010

Un sito web non è un lavoro da "5 minuti"

Volendo chiarire che oggi giorno, realizzare un sito web non è un lavoro da 5 minuti (quanto di voi se lo son sentito dire? Eh, ma tanto cosa ci vuole, 5 minuti), in quanto richiede tempo, risorse, pazienza, un'attenta analisi di contenuti e richieste da parte del cliente e del budget a disposizione, vi propongo l'ottimo articolo di Merlinox dove viene chiarito in modo semplice ed immediato quali sono i passi necessari per realizzare un sito web professionale.

Di seguito la presentazione realizzata da Merlinox, consultabile anche sul suo blog (che invito caldamente tutti a visitare :-)):


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domenica 4 luglio 2010

Installazione Adobe Creative CS5 e servizio "fantasma"

Akamai LogoCome, penso, sarà capitato ai più che hanno installato Adobe Creative CS5, al termine dell'installazione avrete riavviato, per sicurezza, il vostro computer, e quindi iniziato a testare le nuove funzionalità della nuova suite.
"Tutto normale" direte voi a questo punto, quindi, "perchè mai hai scritto questo post?".
Beh, il motivo è molto semplice, perchè anch'io come, penso, molti altri, non si è subito accorto di un'attività sospetta del computer da parte di un servizio mai esplicitamente installato da me.

Il servizio in questione è Akamai NetSession Interface.
Questo servizio viene installato nel nostro sistema durante l'installazione del pacchetto di Adobe, e si incaricherebbe di allestire un nodo (il nostro PC) all'interno di una rete distribuita di dati. In questo modo garantirebbe sicurezza e prestazioni ottimali nella gestione di dati scaricati da siti web (Adobe per esempio) che utilizzano questa tecnologia per condividere i propri dati (software, audio, video, ecc...). Riporto uno stralcio delle informazioni reperibili dalle FAQ sul sito della Akamai:

What is the Akamai NetSession Interface? The Akamai NetSession Interface is distributed networking software which greatly enhances the quality and speed of downloads and video streams you get from websites that support Akamai technology. The Akamai NetSession Interface handles the caching, reflecting and sending of files delivered to you through the Akamai network. The software is safe and secure, and does not contain any adware or spyware and never will. It can also be easily removed if you no longer wish to use it (see 'How do I uninstall the Akamai NetSession Interface?').

Il servizio in sè, non è (o dovrebbe) essere pericoloso in quanto a detta della stessa Akamai, non conterrebbe alcun tipo di malware e/o spyware, anche se io personalmente non sono un amante dei software che installano servizi all'insaputa dell'utente, senza nemmeno dargliene notifica (per inciso, mi sono accorto del servizio nascosto semplicemente perchè i miei firewall mi hanno dato notifica di accessi ripetuti da parte degli stessi indirizzi IP sulle stesse porte UDP).
Detto questo, se qualche utente non gradisce la presenza del suddetto servizio, esistono alcune opzioni per rimuoverlo:
  • da Strumenti di amministrazione -> Servizi, cerchiamo il servizio Akamai NetSession Interface, doppio click su di esso e impostiamo a Disabilitato la voce Tipo di avvio. Questo ci permette di disabilitare il servizio senza disinstallarlo dalla macchina;
  • da Pannello di controllo -> Installazione applicazioni (Programmi e funzionalità), cerchiamo la voceAkamai NetSession Interface e disinstalliamola. Questo ci risolve completamente il problema, almeno fino a quando non installeremo un altro software che ne farà uso;
Esiste anche un programma AdminTool attraverso il quale è possibile interagire con il servizio, tramite linea di comando, sia in ambiente Windows che Mac OSX. La directory dove vengono installati tutti i file relativi a questo servizio è:
  • su Windows a 32 bit - nella directory Programmi -> File comuni -> Akamai
  • su Windows a 64 bit - nella directory Programmi (x86) -> File comuni -> Akamai
  • su Mac OSX - nella directory /Application/Akamai
All'interno di questa directory è presente il classico file Readme.txt dove è possibile reperire ulteriori utili informazioni riguardo al servizio e all'applicazione AdminTool.


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