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mercoledì 25 marzo 2009

CSS: mettiamo gli smiley su blogger con i fogli di stile

Certo. Un blog curato, tecnico e professionale, senza tutte quelle strane abbreviazioni, acronimi, sigle da agente segreto che il mondo degli SMS ormai ci ha abituato a vedere e (ahimè) usare in ogniddove (anche in modo spregiudicato, direi, a volte), è sempre piacevole.
Ma è anche vero che in certe situazioni l'utilizzo di una simbologia particolare può evitare di andare in contro a spiacevoli situazioni. Provate, per esempio, ad inviare una mail o un SMS ad un vostro amico e scrivetegli FANNULLONE (o quello che preferite :-)), senza corredare il simpatico appellativo con uno smiley che faccia intendere a chi sta dall'altra parte che si sta scherzando. Molto probabilmente si rischierà di essere insultati con vocaboli più o meno censurabili!
Ecco perchè il più delle volte, quando scriviamo un post o lasciamo il nostro commento su blog altrui, dobbiamo/dovremmo usare questo tipo di codice scritto per far capire a chi ci legge le nostre intenzioni in relazione alla frase da noi scritta. Non essendoci, in questo caso specifico, alcun tipo di interazione visiva e/o verbale tra chi legge e chi scrive, risulterebbe piuttosto difficile capire che chi scrive sta, ad esempio, scherzando se non lo specifica esplicitamente. E poi, via, un tocco di colore non guasta mai!

Dopo questa breve (noiosa? :-) introduzione, passiamo subito al nocciolo della questione e vediamo come sia possibile sfruttare smiley graficamente accattivanti all'interno dei nostri post, cosa fattibile con WordPress, ma già più complessa con Blogger.

Ricordo che qualche tempo fa avevo fatto una ricerca su come inserire gli smiley su blogger, e avevo trovato un sito (che purtroppo non ricordo più quale fosse....l'età :-)) dove veniva spiegato un'interessante modo per poter inserire le faccine, il quale aveva però il difetto di basarsi interamente su di una sostituzione del testo (i caratteri degli smiley) per mezzo di un tag HTML e una routine in JavaScript.  Ho evidenziato difetto, in questo caso, per alcuni semplici motivi. Primo tra tutti il fatto che per ogni post nel quale intendevamo utilizzare gli smiley, avremmo dovuto aggiungere il tag HTML direttamente all'interno del codice del modello (con i conseguenti rischi che un errore di battitura può portare). Inoltre, mettiamo che l'utente che visita il nostro blog abbia disabilitato gli script, come risultato otterremmo la completa inutilità di questo sistema.

Con il sistema dei CSS, invece, è possibile sfruttare le caratteristiche dei motori di rendering degli odierni browser, riducendo al minimo la probabilità di non riuscire a visualizzare le nostre faccine. Certo, è sempre possibile che un browser piuttosto datato o poco conforme agli standard (come? No... non mi sto riferendo ad Internet Explorer. Cosa ve lo fa pensare? :-D) possa darci delle noie, ma se il mondo fosse un luogo perfetto non saremmo qui a discutere di poca o molta conformità agli standard, no?

Ok. Passiamo al codice.

Per poter sfruttare questo semplice sistema, abbiamo bisogno di alcune cose:

  • un editor di testo, dove scriveremo il nostro codice CSS che andremo ad incollare successivamente nel codice HTML del blog (il notepad va benissimo, altrimenti potete dare uno sguardo nella sezione Freeware/OpenSource sotto Programmazione per un editor alternativo);
  • la nostra collezione di smiley;
  • un servizio di file repository, uno spazio web dove andremo a caricare le nostre immagini, che permetta il link diretto ai file delle nostre faccine (io qui uso l'ottimo servizio free di DropBox, ma voi potete usare quello con cui vi trovate meglio);
  • il nostro blog ed un browser (incredibile eh?! :-).
NOTA: il punto 1 è un passaggio in più per evitare di editare direttamente le regole CSS nel codice HTML all'interno dell'editor messo a disposizione da Blogger, ma se vi trovate più a vostro agio con quest'ultimo, potete benissimo saltare il primo punto.

Quindi, per prima cosa dobbiamo caricare la nostra collezione di smiley sul server che fungerà da file repository, e ci permetterà di avere sempre a disposizione online le nostre faccine.  Se avete la possibilità, create una cartella pubblica, nominandola, ad esempio, smiles (originale, vero?) e caricatevi all'interno le vostre collezioni, magari catalogandole tramite sottocartelle. In questo modo è più facile avere, ad esempio, smiley con lo stesso nome ma appartenenti a collezioni differenti, non obbligandoci, così, ad inventare decine di nomi differenti per evitare conflitti tra immagini con lo stesso significato ma collezioni differenti, inoltre sarà più facile in futuro intervenire sui file per effettuarvi manutenzioni, sostituzioni, ecc...

Prima di passare al codice CSS, diamo un'occhiata al codice HTML che dovremo utilizzare all'interno dei nostri post (niente paura, si tratta di un semplice tag):

<span class="smiley" title=":-)">:-)</span>

questo tag ci permetterà, tramite il codice CSS che vedremo tra poco, di utilizzare un file relativamente ad un preciso smiley.

La classe qui definita è smiley, il mio codice CSS farà quindi riferimento a questa classe, ma ovviamente potete adattarla alle vostre esigenze. L'attributo title, invece, qui viene utilizzato per identificare correttamente quale smiley vogliamo visualizzare e, inoltre, ci permette di avere un riscontro visivo dello smiley originale (quello tra le virgolette) nel momento in cui ci posizioneremo sopra con il puntatore del mouse. La ripetizione dello smiley tra i tag di apertura e chiusura <span> e </span>, invece, ci permetterà (nel caso che chi visita il sito utilizzi un browser che per qualche arcano motivo non supporta le regole CSS che utilizzeremo) di visualizzare comunque le nostre faccine in modalità testuale, inoltre, questo, ci permette di allineare meglio la nostra immagine in relazione al resto del testo.

Il codice così definito, però, non mi permetterebbe di gestire in modo agile i miei smiley nel caso volessimo utilizzarne più di una collezione (che so, ad esempio un tipo di smiley per gli articoli di carattere tecnico, un altro tipo per le news, ecc... qui ovviamente le possibilità sono illimitate) e quindi, facciamo un'ulteriore aggiunta al nostro precedente codice:

<span class="smiley yolks" title=":-)">:-)</span>

la seconda classe, yolks, andrà ad indicare il nome della collezione dalla quale voglio attingere il file del mio smiley (yolks è solo il nome della collezione che utilizzo per questo esempio, voi potete ovviamente mettere il nome che preferite, a patto che tutti gli smiley facenti parte di quella collezione vengano successivamente identificati con quel nome, altrimenti si verrebbe a creare molta confusione).

Ecco fatto, questo è tutto il codice HTML che ci serve, e lo andremo a digitare all'interno del nostro post, nel punto esatto dove vogliamo che compaia la nostra faccina (passando prima, ovviamente, dalla visualizzazione WYSIWYG a quella codice).

Ora passiamo alle regole CSS. La prima regola che andremo a definire è quella relativa alla classe smiley abbinata al tag <span>:

span.smiley {
display: inline-block;
text-indent: -1000em;
vertical-align: super;
background-align: top left;
background-repeat: no-repeat
}

in questa regola definiamo il tipo di visualizzazione del tag a inline-block, in quanto il tag <span> è un elemento inline-level e non avrebbe la possibilità di essere ridimensionato con l'istruzione che vedremo tra poco.

Così facendo rendiamo il tag un elemento di tipo block-level ma sempre inline, rimanendo quindi all'interno del suo contenitore, invece di crearne uno nuovo, e ne possiamo quindi definire gli attributi quali dimensioni, sfondo, ecc... Inoltre, definiamo l'attributo text-indent per l'indentazione del testo contenuto all'interno del tag (la nostra semplice faccina stile SMS), facendolo indentare di 1000 em negativi (che in pratica porta il nostro testo verso sinistra, al di fuori dell'area visibile nella pagina nel browser, e quindi fuori dalla visuale dell'utente). Qui utilizzo anche l'attributo vertical-align per posizionare meglio i miei smiley (che dovrebbero apparire allineati con la linea base del testo, mentre senza questo attributo apparirebbero centrate rispetto alla linea di testo, ma questo dipende dalla dimensione degli smiley utilizzati). Infine definisco gli attributi di allineamento e ripetizione dello sfondo della tag (che andremo a modificare successivamente).

Definita questa prima regola generale, scendiamo più nel dettaglio e andiamo a definire le regole specifiche per la collezione utilizzata:

span.smiley.yolks {
width: 24px;
height: 24px
}

in questo modo possiamo definire la corretta dimensione dell'area che andrà a contenere la nostra immagine (nel mio caso immagini di 24x24 pixel, ma voi dovrete immettere la corretta dimensione delle vostre immagini), permettendoci, così, di categorizzare gli attributi per tipo di collezione e quindi dandoci la possibilità di definire dimensioni diverse per collezioni di smiley differenti.

Fatto ciò passiamo alla parte forse un po' più noiosa, e cioè quella dove andremo a definire l'immagine da utilizzare per ogni faccina:

span.smiley.yolks[title=":-)"] {
background-image: url(link al file di :-))
}
span.smiley.yolks[title=":-P"] {
background-image: url(link al file di :-P)
}
...

e così via sino a che non si saranno definite tutte le regole per ogni singolo smiley che vorremo utilizzare.

Qui, per mezzo dei selettori di attributo, andiamo a specificare quale immagine di sfondo dovrà essere abbinata all'elemento <span> di classe smiley sottoclasse yolks con attributo title pari al valore specificato tra virgolette. Logicamente, qui io ho utilizzato come titolo i caratteri che solitamente si utilizzano per indicare i vari smiley, ma niente vieta di utilizzare altri termini. L'importante è sempre far corrispondere i valori usati per classe e titolo all'interno del tag <span>, anche all'interno dello nostre regole CSS.

Terminato di digitare il codice (per quelli che hanno utilizzato prima un editor di testi esterno), andiamo nella bacheca del nostro blog:
  1. selezioniamo Layout->Modifica HTML;
  2. clicchiamo su Scarica modello completo in modo da creare una copia di backup del nostro template così da poterlo ripristinare in caso di errori;
  3. copiamo tutto il nostro codice dall'editor di testo;
  4. individuiamo un punto all'interno della sezione <head> del nostro modello dove posizionare il nostro codice, e lo incolliamo (nei nuovi modelli usati da blogger, potete inserire il codice appena prima della stringa ]]--> solitamente presente subito prima del tag di chiusura </head>).

A questo punto non ci resta che fare un'anteprima per verificare che tutto sia andato per il verso giusto.

Salviamo le nostre modifiche e siamo a posto. D'ora in poi non dovremo fare altro che inserire il tag HTML visto in precedenza nel punto in cui vogliamo visualizzare lo smiley e niente più.

Uno dei vantaggi di questa procedura è che, volendo, possiamo mettere tutto il nostro codice in un file .css che andremo poi a caricare in uno spazio web (magari lo stesso dove sono stati caricati gli smiley, se il servizio ve lo permette) e sfruttare quindi la possibilità di effettuare un semplice link a quest'ultimo, specificando qualcosa tipo:

<link rel="stylesheet" type="text/css" href="linkfile.css">

all'interno della sezione <head> del nostro blog.

Questo approccio ci permette di apportare modifiche in futuro al nostro file .css, senza più mettere mano al codice HTML del blog. L'unico svantaggio sta nel fatto che, oltre a generare un traffico di dati leggermente superiore (dato che in questo caso ci sarebbe la necessità di collegarsi ad una ulteriore fonte esterna per poter ottenere il foglio di stile), nel caso il server d'appoggio andasse in down per motivi di manutenzione ordinaria/straordinaria/avaria o quant'altro non avremmo la possibilità di visualizzare le immagini, ma potremmo comunque vedere le normali faccine.

Se vorrete aggiungere una nuova collezione, come detto prima, vi basterà aggiungere delle ulteriori regole per una nuova sottoclasse di smiley e ricordarsi di specificare tale sottoclasse quando si andranno ad inserire i tag HTML nel testo del vostro post.

Sembra complicato, ma è più difficile a dirsi che a farsi!

Il risultato lo potete vedere qui di seguito:

  • :-) --> :-)
  • ;-) --> ;-)
  • :'-( --> :'-(
  • :-D --> :-D
  • :-P --> :-P
  • 8-) --> 8-)
  • XD --> XD

Un doveroso ringraziamento va a bad-blood, autore delle fantastiche (almeno secondo me) emoticon che ho utilizzato per questo post.

Spero come sempre di essere stato di aiuto. Attendo commenti.
Un saluto a tutti.

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venerdì 13 marzo 2009

Capture .NET – Catturiamo schermate…ma non solo

Rivolto a tutti coloro che hanno avuto almeno una volta bisogno di catturare una schermata di Windows, ma non solo, ecco Capture .NET.

Capture .NET, nella sua versione free, è uno strumento molto utile e potente, soprattutto per chi si occupa di design (sia esso relativo ad interfacce o siti web) oppure ha a che fare quotidianamente con la stesura di testi corredati da schermate esemplificative (come ad esempio post per i blog, help on-line di applicazioni, tutorial, ecc…), ma con un occhio di riguardo anche agli sviluppatori.

Tra le caratteristiche più interessanti di questo “Coltellino svizzero degli strumenti per PC” (come viene definito sul sito, dal suo programmatore), spiccano in primis, la possibilità di cattura di schermate video in 4 modalità differenti:

  • Window/Object, che da la possibilità di catturare singole finestre o oggetti in esse contenuti (barre degli strumenti, viewport, aree della barra applicazioni di Windows, …) semplicemente passandovi sopra il puntatore del mouse (l’elemento verrà evidenziato con un bordo colorato);
  • Region, permette di selezionare con il mouse una regione rettangolare dello schermo da catturare;
  • Freehand, permette all’utente di catturare una regione dello schermo irregolare, effettuando la selezione dell’area interessata tramite una linea disegnata a mano libera sullo schermo;
  • Full Screen, per catturare l’intera schermata.

Inoltre, una volta effettuata la cattura, l’immagine viene aperta all’interno di un semplice editor interno al programma, che permette all’utente di effettuare semplici operazioni, come la possibilità operare ulteriori catture, disegno di linee a mano libera, aggiungere un effetto ombra, dissolvenza o tipo foglio strappato al bordo dell’immagine, fare il crop o ruotare l’area catturata, convertire la bitmap in un’immagine rappresentata da caratteri ASCII ed infine salvare il tutto su disco nei formati .BMP, .JPG, .PNG, .GIF e .TIF.

A queste, si aggiunge un comodo e pratico color picker che ci permette di avere a disposizione:

  • una nostra palette personalizzabile, dove poter definire fino a 19 colori a scelta;
  • l’area di selezione dei colori, composta dal classico disco con tutte le sfumature dello spazio colori RGB e lo slider per l’intensità, e sei slider suddivisi in due gruppi: le componenti Tonalità, Saturazione, Luminosità (HSB) e le componenti Rosso, Verde, Blu (RGB), entrambi corredati dei rispettivi text box relativi ai valori numerici espressi dagli slider;
  • un comodo pulsante scorciatoia che ci permette di accedere ad una lista di selezione suddivisa in tre tab (colori personalizzati, ordinati per nome secondo standard Web, ordinati secondo gli attributi colore dell’interfaccia di Windows);
  • un pulsante a forma di bacchetta magica per la selezione di un colore direttamente dallo schermo;
  • un pulsante per la generazione casuale di un colore;
  • tre pulsanti che permettono rispettivamente di aumentare l’intensità del colore, diminuirla, e aggiungere il colore selezionato nella palette sopra menzionata;
  • una piccola area d’anteprima del colore attualmente selezionato;
  • infine, tre comodi text box nei quali viene espresso il valore del colore selezionato, sotto forma di numero intero (intero a 32 bit con segno, per la precisione), componenti RGB (come da standard CSS) e relativa terna RGB in formato esadecimale (nel formato RRGGBB).

Abbiamo, quindi, la possibilità di controllare un po’ la nostra privacy, tramite lo strumento Privacy Eraser messo a disposizione da Capture .NET.  Con esso sarà possibile ripulire la cronologia dei vari browser e degli ultimi file aperti dalle diverse applicazioni installate nel sistema, si potranno eliminare selettivamente i vari cookie presenti sul pc, sarà possibile ripulire completamente varie aree del sistema (clipboard, cestino, files temporanei, documenti recenti, storico dei comandi/ricerche eseguiti in Windows), istantanee della memoria, file di log di Windows, azzeramento del file della memoria virtuale, e molto altro.

Un ulteriore strumento che ai più smanettoni potrebbe essere utile e il Window Spy.  Questo tool ci permette di selezionare un elemento qualsiasi di una qualsiasi area dello schermo, e quindi ottenere svariate informazioni di sistema relative alla selezione (handle assegnato dal sistema all’oggetto, nome dell’oggetto, tipologia, nome della classe di appartenenza, eventuale testo visualizzato) e al genitore (parent) che lo ha generato.

Al già nutrito set di strumenti a disposizione, si aggiunge un pratico visualizzatore delle font installate nel sistema o presenti in una qualsiasi cartella di un qualsiasi hard disk del pc, corredato di anteprima della tabella caratteri (e relativi codici hex) e anteprima di una testo qualsiasi definito dall’utente. Inoltre (come se non bastasse), ci viene messa a disposizione la possibilità di selezionare dimensione e stile (grassetto, corsivo, sottolineato, barrato) della font in anteprima, oltre alla possibilità di modificarne il colore ed ottenerne il relativo codice HTML (tag ).

A completare l’elenco degli strumenti, abbiamo:

  • un convertitore da CHM (formato help di Windows) ad HTML;
  • un pulsante (degree) per calcolare l’angolo (in gradi) e le coordinate X,Y dal pulsante in questione ad un qualsiasi elemento dello schermo;
  • un righello regolabile ed orientabile sia in orizzontale che in verticale, con la possibilità di definirne l’unità di misura da adottare (punti, pixel, centimetri e pollici) e il fattore di zoom da utilizzare;
  • ed infine, un comodo orologio con calendario.

Per ogni operazione relativa a misurazione e cattura, si ha a disposizione in un’area del video l’ingrandimento della porzione di schermo sulla quale è posizionato il puntatore del mouse.

Visivamente, l’applicazione si presenta come una finestra trascinabile oppure ancorabile in un precisa posizione dello schermo.

Sulla barra del titolo possiamo scorgere i pulsanti:

  • slide, per ridurre la finestra agli strumenti essenziali ed ancorarla ad un lato dello schermo;
  • rotate, per orientare il righello delle quattro direzioni;
  • stretch, per allungare/ridurre le dimensioni della finestra;
  • ruler mode, per ridurre la finestra alla visualizzazione del solo righello;
  • lock, per ancorare la finestra in una precisa posizione dello schermo;
  • hide, per nascondere la finestra (è possibile richiamarla tramite clic destro sull’icona che compare nella tray area);
  • close, per chiudere (ovviamente) l’applicazione.

Nella barra del titolo è anche possibile vedere le informazioni relative alla finestra di Capture .NET (posizione e dimensione) e al puntatore del mouse (posizione), e i gradi dell’ultima misurazione effettuata con lo strumento degree.

Se a tutto questo aggiungiamo anche la possibilità di creare post-it, impostare alarmi ad orari prestabiliti, sincronizzare l’orologio di sistema con uno dei tanti time server sparsi per internet, effettuare cronometrazioni e conto alla rovescia, visualizzare le fasi lunari, effettuare semplici backup programmati dei favoriti di internet explorer e delle mail, personalizzazione dell’applicazione in modo capillare (dal colore, alla lingua, passando per opacità della finestra, stile dell’orologio, modalità di avvio, protezione con password e molto altro), definizione di scorciatoie per l’avvio veloce (quicklaunch) di applicazioni, e possibilità di richiamare la maggior parte delle funzioni messe a disposizione tramite combinazioni da tastiera, beh, non si può che dare un voto più che positivo a questo strumento, già ottimo nella sua versione free.

L’ideale per tutti quelli che sono alla ricerca di uno strumento completo e free per il loro Windows XP, oppure non si accontentano del semplice Strumento di cattura di Windows Vista.

Capture .NET è disponibile sul sito di fish’s dotNET nelle versioni free e pro (acquistabile a 15$ US per 1 licenza – maggiori dettagli possono essere reperiti sul sito).  Entrambe le versioni sono compatibili con Windows 2K/XP/2K3/Vista e 7 sia a 32 che a 64 bit.  La versione FREE è basata sul .NET Framework v1.1 e quindi compatibile con i framework dalla versione 1.1 sino alla 3.5, mentre la versione PRO si basa sul .NET Framework v2.0 e quindi richiede almeno la versione 2.0 del framework per poter funzionare.

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domenica 8 marzo 2009

Iris Browser, il cuore di Safari su Windows Mobile

Ho da poco scoperto ed installato l’ultima versione di Iris Browser, il browser web di Torch Mobile, sul mio PDA e ne sono rimasto soddisfatto.  Questo browser, si basa sul famoso motore di rendering WebKit, utilizzato da Apple per il suo Safari e da Google per Chrome.  Scelta azzeccata, a giudicare dalle prime prove che ho fatto, il browser si è dimostrato veloce, fluido e reattivo.

Compatibile con Windows Mobile 5/6, Qt embedded 2.3, Qtopia 4.3 e Qtopia core 4.3, supporta JavaScript/ECMAScript v1.5,  XHTML 1.x mobile, CSS, SVG, XPath e XSLT, le API del plug-in Netscape, e molto altro ancora (sul sito del produttore potete trovare un elenco completo delle funzionalità), ha la possibilità di personalizzare l’interfaccia e le funzioni da tastiera, supporta i tabs, ha la funzione di zoom (che mi è sembrata piuttosto fluida) che si adatta automaticamente in funzione dell’area della pagina che si desidera ingrandire (cioè, se facciamo il tapping sulla pagina, avremo un particolare fattore di ingrandimento, mentre se puntiamo su testo, immagini o altro, avremo un diverso ingrandimento di quell’area), supporta la funzione cover flow per lo storico delle pagine visualizzate e gestisce diversi metodi di input dei dati.

Diciamo quindi che, sostanzialmente, mi è parso un browser abbastanza completo e performante (considerando che è pur sempre un’applicazione per dispositivi mobili e che il mio Tytn II non è proprio l’ultimo modello attualmente sul mercato) e che, in pratica, qualsiasi pagina web visualizzabile correttamente con Safari e Chrome, non dovrebbe creare grossi problemi di visualizzazione neppure con questo browser.

Qui sotto potete vedere un video che illustra brevemente il funzionamento di questo programma.


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sabato 7 marzo 2009

Vista e i driver firmati…quante noie

Chi ha avuto a che fare con Windows Vista 64-bit e software il cui funzionamento poggia sull’installazione di driver non firmati – e quindi non riconosciuti come sicuri dal sistema operativo di Microsoft – sicuramente sa quanto sia odioso il problema.

Ne è un esempio PeerGuardian, il programma di filtraggio indirizzi IP tra i più conosciuti nell’ambiente P2P.  Chi ha provato ad installare quest’applicazione su Vista si è ritrovato sicuramente di fronte all’impossibilità di terminare la procedura con successo, per colpa del driver utilizzato da PeerGuardian che non possiede la firma necessaria affinché il sistema lo riconosca come sicuro.

A questo punto le opzioni sono due: 1) rinunciare ed optare per una soluzione alternativa…e firmata da mamma MS (ma allora non staremmo qui a parlarne :-); oppure 2) trovare il modo di aggirare il problema del controllo della firmatura dei driver (ovviamente noi optiamo per la seconda!).

“Googlando” per la rete sono riuscito a trovare alcune soluzioni piuttosto valide, ognuna con i suoi pro e contro, ma vediamole una per una:

DISCLAIMER: (noioso ma d’obbligo :-) ATTENZIONE!!! Alcuni passaggi e/o applicazioni descritti più avanti, andranno ad intervenire sui file di configurazione e/o di sistema di Windows.  E’ quindi d’obbligo ricordare che, oltre alla buona abitudine di effettuare copie backup dei dati importanti prima di ogni intervento di questo genere, è possibile che qualcosa non vada per il verso giusto, e che quindi ci sia la possibilità di non riuscire più ad avviare il sistema.  TUTTI I DATI VENGONO FORNITI A PURO SCOPO INFORMATIVO, SONO STATI TESTATI PERSONALMENTE E NON HANNO CREATO PROBLEMI (MA OGNI CASO E’ DIVERSO) E VENGONO FORNITI COSI’ COME SONO, SENZA ALCUN TIPO DI GARANZIA.  NON MI ASSUMO ALCUNA RESPONSABILITA’ PER QUALSIASI EVENTUALE DANNO DERIVATO DALL’USO IMPROPRIO E/O ERRATO DI TALI INFORMAZIONI.

  • la più semplice.  All’avvio del sistema, subito dopo la fase di POST, prima che appaia la classica schermata di caricamento di Windows, premiamo il tasto F8 fintanto che non appare l’elenco delle opzioni avanzate di Windows.  Da questo elenco selezioniamo la voce Disable driver signature enforcement(solitamente è la penultima, prima dell’opzione Start Windows Normally).  Fatto.  Per tutta la successiva sessione, fino a che non riavviamo il sistema, il controllo della firma dei driver sarà inibito e potremo installare ed eseguire senza alcun problema qualsiasi software non firmato.  Naturalmente, nel caso di macchine in multi-boot, sarà necessario prima di tutto selezionare come sistema operativo da avviare, Microsoft Vista, quindi successivamente procedere nel modo già descritto.  PRO: è possibile decidere quando abilitare/disabilitare questo controllo; è utile nel caso di software utilizzati ogni tanto in modo non continuo.  CONTRO: l’utente è obbligato ad avviare il sistema e richiamare manualmente, tutte le volte, il menu avanzato;
  • un altro metodo che potrebbe funzionare (per macchine Vista pre-service pack 1) è quello della linea di comando.  Dal menu di Windows selezioniamo Tutti i programmi –> Accessori –> Prompt dei comandi, clicchiamoci sopra col tasto destro e assicuriamoci di selezionare l’opzione Esegui come Amministratore, quindi digitiamo: bcdedit -set loadoptions DDISABLE_INTEGRITY_CHECKS e premiamo Invio.  Come scritto poco sopra, questo metodo dovrebbe funzionare nelle macchine con Vista senza SP1, disabilitando permanentemente il check della firma ma, purtroppo, installando il SP1 si perde questa possibilità.  PRO: disabilitazione automatica del controllo firme, sollevando l’utente dal dover agire manualmente ad ogni boot.  CONTRO: inibizione del metodo da parte di Microsoft con l’installazione del SP1.
  • un metodo simile al precedente, è quello di intervenire, sempre mediante Prompt dei comandi, sui parametri di avvio di Windows.  Quindi, apriamo il Prompt dei comandi come descritto al punto precedente, e digitiamo: bcdedit –set nointegritychecks 1, premiamo Invio ed al prossimo riavvio avremo inibito il controllo delle firme.
  • un ulteriore metodo può essere quello di installare un piccolo programma che, in pratica, intervenendo sui file di boot del sistema, automatizza la procedura descritta al primo punto di questa lista.  Quindi, scarichiamo Setup ReadyDriver Plus, l’applicazione in esame, lanciamo il setup e seguiamo i pochi semplici passaggi necessari all’installazione.  Alla fine dell’installazione ci troveremo con una voce in più nel menu di avvio in multi-boot (ReadyDriver Plus, appunto), la quale permetterà in automatico al sistema di disabilitare il controllo delle firme.  E’ necessario sottolineare che, perché il programma funzioni correttamente, il disco di sistema DEVE essere necessariamente C:, dal momento che l’applicazione va a modificare i file della cartella C:\Boot (cartella di sistema nascosta), pena il fallimento della procedura con i relativi problemi del caso.   Alternativamente, è possibile utilizzare l’applicazione originale ReadyDriver (dalla quale ReadyDriver Plus è derivata), la quale permette di disabilitare il controllo attraverso il boot per mezzo di pendrive USB o CD/DVD.  PRO: solleva l’utente dal dover disabilitare tutte le volte il controllo.  CONTRO: obbligo di avere installato Vista nell’unità C: e modifica di file di sistema necessari al corretto avvio di Windows (cosa che porta quindi una piccola percentuale di rischio nel caso qualcosa vada storto).  Nel caso di utilizzo di ReadyDriver, invece, l’obbligo di avviare il sistema per mezzo di pendrive o supporto ottico.

E’ importante porre attenzione al fatto che utilizzando il programma Setup ReadyDriver Plus, si va di fatto a modificare alcuni file del sistema operativo, e quindi, come in tutti i casi di hacking del sistema (patching del gestore dei temi di windows, et similia), si va contro a quelle che sono le direttive della licenza EULA di Windows.

E’ d’obbligo ricordare che l’installazione tramite uno dei metodi sopra elencati, di driver di sistema non firmati, che necessitano di essere caricati in fase di avvio di Windows (come ad esempio la patch del driver TCPIP.SYS, che chi ha a che fare con il file sharing conosce bene) è a “senso unico”.  Questo significa che nel momento in cui installate tali tipi di driver, la disabilitazione del controllo delle firme diviene obbligatoria, pena il mancato avvio del sistema.

Infine, cosa da non sottovalutare, è bene ricordarsi che questo tipo di protezione (per quanto odiosa possa essere), è stato imposto da Microsoft proprio per evitare di installare nel sistema driver e quant’altro di potenzialmente pericoloso (leggasi trojan, malware, worm, ecc…), e quindi l’inibizione di tale controllo può portare anche a seri problemi di sicurezza dell’intero sistema.

Utente avvisato… ;-)

Spero di essere stato di aiuto. Un saluto a tutti.

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